Classe ‘74. Sono nato in piena Guerra Fredda, tra America e Unione Sovietica, in Italia, c’ero io. Infanzia felice, vita di campagna, qualche sciarada tra i Sassi di Matera, liceo, automunito, università, master, corsi e poi ancora tante parole. Da Cernobil ai calzini bianchi, con le musicassette nel gelosino e Postalmarket in bagno, le spalline sotto le giacche come “l’alabarda spaziale” di Goldrake, poi Munari, Fontana, Calvino, Gaiman, il codice civile, quello penale, il diritto del lavoro e poi stop. La mia vita cominciava a prendere una brutta piega.